Migrantes Bergamo


Preti tra i migranti - le storie

mons. Gaetano Bonicelli



L’emigrazione è stata un’esperienza che ha segnato fortemente la famiglia di Don Gaetano.
Nel 1926 suo padre partì per le miniere d’oro del Ghana. Catturato dagli Inglesi all’inizio della Seconda Guerra mondiale, fu trasferito in un campo di prigionia in Giamaica. Diciannove anni di assenza da Vilminore.
Una realtà molto dura per chi è lontano come per chi rimane a casa ad affrontare la quotidianità di una vita familiare fatta di povertà, ma al tempo stesso di coraggio e di fede. La vocazione sacerdotale di due fratelli ha richiesto un impegno doppio, ma una buona dose di determinazione e un forte senso di condivisione hanno sostenuto entrambi i progetti. Don Gaetano è andato oltre, proseguendo gli studi di Scienze Politiche alla Cattolica di Milano e di Sociologia religiosa alla Sorbona di Parigi. Il livello teorico si è subito tradotto nella dimensione concreta della vita in parrocchia e uno dopo l’altro si sono presentati nuovi incarichi e altre “sfide” affrontate sempre con grinta, umanità e competenza.
Dopo un primo importante ruolo nelle Acli, a Roma ha incominciato ad occuparsi anche di Missioni all’estero e proprio nel periodo della strage di Marcinelle entra nel Comitato cattolico per l’Emigrazione Italiana. Visitando tutte le Missioni Cattoliche Italiane in Europa, viene a contatto con una molteplicità di situazioni che lo hanno spinto ad impegnarsi per una loro autonomia giuridica e amministrativa, definita anche in collaborazione con il Ministero degli Esteri.
Il Concilio Ecumenico Vaticano Secondo mette in relazione il primato della Chiesa locale con lo spirito missionario e Don Bonicelli, con una visione lungimirante e innovativa, ha agito direttamente per riconoscere il valore dell’apostolato dei missionari. Il ricordo di quegli anni mette in luce un periodo magnifico. Nella tappa successiva anche le Missioni d’Oltreoceano dovevano essere riconosciute per l’importante ruolo religioso e sociale che svolgevano e si è posta pure la questione della formazione dei sacerdoti destinati ad occuparsi degli emigranti. In conclusione, il concetto di Missione oggi conserva il suo significato originario riproponendosi per il futuro come luogo di incontro, accoglienza e supporto: spazio aperto di confronto tra Chiesa locale, Chiesa italiana e Chiesa universale.