Migrantes Bergamo

Festa dei Popoli



La Festa dei Popoli è un momento di preghiera e di convivialità in cui tutte le comunità migranti cattoliche della diocesi di Bergamo si ritrovano insieme. Solitamente si celebra la Santa Messa nelle diverse lingue parlate dalle comunità e si trascorre insieme una giornata di animazione e riflessione. Da quest’anno la Festa dei Popoli sarà celebrata a Pentecoste.


IL 27 MAGGIO LA FESTA DEI POPOLI A PADERNO DI SERIATE


Le foto della giornata:

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Scarica la locandina con il programma della giornata


Qui sotto riportiamo l’articolo di Elisa Riva, apparso su L’Eco di Bergamo il 28 maggio 2012.

Stranieri e bergamaschi insieme per l'integrazione


A Paderno di Seriate la Festa dei Popoli del Segretariato migranti Balli, canti, cibo etnico come occasione di conoscenza reciproca


Canti, balli, musica, rappresentazioni teatrali e sketch. La Festa dei Popoli di Seriate, alla chiesa della frazione di Paderno, è stata anche quest'anno un momento di gioia e divertimento, ma anche molto altro ancora. La giornata di ieri si è trasformata infatti in un'occasione di unione e di integrazione che ha richiamato non solo gli stranieri partecipanti all'iniziativa, soprattutto africani, filippini e sudamericani, ma anche molti italiani.

Il senso della festa
La Festa dei Popoli quest'anno per la prima volta ha avuto luogo nel giorno della Pentecoste e non più il 6 gennaio come avveniva in passato. «Questo spostamento di data è stato deciso – ha spiegato Don Massimo Rizzi del Segretariato Migranti che ha organizzato l'evento – per sottolineare il senso dal punto di vista ecclesiale di questa iniziativa che mira a riunire le varie comunità e a farle interagire tra di loro, ma anche con i bergamaschi». La giornata è iniziata attorno alle 11 alla chiesa di Paderno con la messa tenuta in varie lingue. I partecipanti hanno pranzato tutti insieme al Centro pastorale Giovanni XXIII, proponendo le specialità culinarie delle proprie terre, con un primo rigorosamente a base di pasta bergamasca preparata dalle volontarie dell'oratorio di via Pò. Il pomeriggio è stato caratterizzato, poi, dal susseguirsi di numerose rappresentazioni allestite all'area aperta e tenute da filippini, eritrei e latinoamericani. In rappresentanza degli italiani si è esibita anche una coppia di giocolieri, artisti e musicisti bergamaschi che hanno suonato tamburi e camminato sui trampoli. Erano presenti anche africani di lingua inglese, cingalesi, indiani e boliviani. Dai canti ritmati ai balli, dall'animazione agli sketch, sono state molte le esibizioni divertenti come il ballo di gruppo dei bambini peruviani. Tutti spettacoli con l'obiettivo di far conoscere ai cittadini orobici le tradizioni culturali, di costumi e di lingue differenti, che hanno avuto bisogno di molte settimane di preparazione, studio e organizzazione per ottenere il risultato sperato.

Teatro e impegno
La Festa dei Popoli ha anche un altro significato e cioè quello di proporre argomenti e riflessioni profonde e di far emergere problematiche che ancora esistono nella zona d'origine e che possono quindi riproporsi anche nel luogo di nuova residenza. Durante l'intrattenimento teatrale degli africani francofoni (spiritoso, ironico e con tanto di abiti realizzati secondo la tradizione) non è mancata l'occasione per denunciare la piaga dei matrimoni combinati che ancora esistono nel Sud del mondo e che sviliscono il ruolo della donna, che viene venduta come se fosse merce. «È stata l'occasione per far interagire i migranti tra di loro – ha commentato Don Massimo Rizzi – ma anche per consentire loro di presentarsi alla comunità locale che ha partecipato numerosa».