Migrantes Bergamo


Preti tra i migranti - TOMO II - le storie

don Egidio Todeschini



Sacerdote con la passione del giornalismo e della fotografia, Don Egidio Todeschini vive in una linda e ordinata casa - in perfetto stile nord-europeo - a Schaan, nel Liechtenstein, ma la Missione di cui si occupa comprende anche alcuni territori elvetici nella valle del Reno.
Ha sempre amato documentare, scrivere, comunicare e testimoniare la sua esperienza umana e spirituale in relazione ai temi dell’emigrazione, della missionarietà e del viaggio tra i popoli del mondo. Sul tavolo della sala incontri, Don Egidio allinea i diversi volumi fotografici che ha pubblicato a partire dal 1993, mentre alle pareti sono esposte le varie fotografie di copertina: bambini, donne, gruppi, paesaggi di tutti i continenti. Le grandi immagini a colori parlano di una vita povera e semplice, ma ricca di umanità e speranza. Dietro a ciascuna di esse c’è un progetto di solidarietà, fatto anche di adozioni a distanza, sostegni e aiuti vari.
Don Egidio si esprime con efficacia, ricorda e descrive scelte, attività, problemi di salute e momenti significativi della sua formazione, sino all’ordinazione sacerdotale nel 1969.
La prima esperienza ad Alzano Superiore è stata entusiasmante e coinvolgente, ma si è esaurita nell’arco di tre anni. Pur appartenendo a una famiglia in cui l’emigrazione era una realtà ben conosciuta, dato che il padre aveva lavorato in Svizzera, non avrebbe mai pensato di dedicare gran parte della sua vita agli emigranti, come invece è successo.
Prima a Yverdon e poi a Morges inizia questo tipo di servizio pastorale, ma incontra difficoltà nei rapporti con alcuni membri della Chiesa locale. Fermo nelle sue convinzioni, Don Egidio se n’è andato, amareggiato, per dedicarsi alla collaborazione con L’Eco di Locarno. Attraverso il giornalismo e l’aiuto offerto alle piccole comunità parrocchiali della zona, prima di venire destinato alla Missione di Herisau, ha recuperato un benessere personale che era venuto meno.
Assunto poi come Direttore del Corriere degli Italiani (settimanale cattolico per gli Italiani in Svizzera), incarico che ha mantenuto per ben sedici anni, ha potuto sperimentare un impegno molto stimolante, tra Hochdorf e Lucerna. Il giornale ha costituito uno straordinario strumento di comunicazione, per promuovere la cultura e rafforzare il senso di italianità; inoltre gli ha consentito di acquisire una visione molto generale ed ampia della “evoluzione storica” delle Missioni in Svizzera, con tutta la complessità e le contraddizioni di una presenza in terra di migranti.
Nel 1999 fa il suo ingresso nell’attuale Missione nel Liechtenstein e il passaggio, determinato da un doloroso distacco dal giornale, ha concluso una fase per avviarne un’altra. Don Egidio oggi dirige il mensile delle Missioni Cattoliche Italiane nella Svizzera orientale e collabora ancora con altri giornali laici, ma ha le idee molto chiare sul suo ruolo, su ciò che vuole.
Mentre parla traccia schemi con la penna sulla carta che aiutano a comprendere relazioni e passaggi, illustrano caratteri e funzioni specifiche; ci mostra il volume pubblicato per il cinquantesimo di fondazione della Missione di Schaan e prospetta un futuro di accorpamento, ma ribadisce il valore di queste strutture per una nuova evangelizzazione.
Scrivere, predisporre un calendario, impaginare, fotografare sono le attività che per lui costituiscono un divertimento e forse anche una necessità.
Viaggiare nelle diverse Missioni del mondo, entrare in relazione con esse attraverso la fotografia, costruire progetti editoriali, sostenere le opere missionarie - come il calendario della solidarietà o le adozioni a distanza - sono anelli di una catena che la Missione propone agli abitanti del territorio, Italiani e Svizzeri, che magari non frequentano la chiesa, ma sono comunque protagonisti di tanti gesti di solidarietà.