Migrantes Bergamo

Inizia il Ramadan: l’augurio a tutti i musulmani




Inizio del mese di Ramadan

“Grazie a colui che detiene l’anima di Muhammad, il respiro che esce dalla bocca del digiunatore è più gradito a Dio dell’odore del muschio” “il digiuno preserva dall’inferno, come uno scudo in battaglia”
(dalla tradizione islamica)

“È l’intenzione (niyya) a conferire il suo significato alla pratica del digiuno, come a ogni altra pratica rituale, a spiritualizzarla: “Io digiuno per Dio”.
L’atto di privazione ci avvicina a Dio, perché Lui stesso, che non subisce alcuna determinazione, non mangia non beve, non copula. Il digiuno ci aiuta ad abbandonare la nostra natura animale per avvicinarci agli angeli, al mondo visibile (ghaib). Ci aiuta a realizzare la nostra natura spirituale. Considerato da questo punto di vista, il digiuno è una forma di ascesa, e anche di preghiera. L’astinenza non è subita, diventa un atto positivo, Dio si è messo in comunicazione con l’umanità durante il mese di Ramadan, rivelando il Corano. È come se per entrare in contatto con la rivelazione, l’uomo dovesse digiunare “.
(da un autore musulmano contemporaneo)




Bergamo, 8 luglio 2013/29 Sha’ban 1434



A Dio piacendo, domani, 9 luglio, inizia il mese di Ramadan dell’anno 1434 dall’egira, secondo il computo della tradizione musulmana.
In questo mese dagli albori dell’aurora fino al tramonto del sole, i musulmani sono tenuti a rispettare le astinenze obbligatorie. “Mangiate e bevete finché, all’alba, possiate distinguere il filo bianco dal filo nero; quindi digiunate fino a sera” (Corano, sura II, La giovenca, 187; trad. Picardo).



In diversi centri culturali e moschee vengono distribuiti gli orari di inizio e di fine del digiuno, così come quelli della preghiera, che sarà vissuta da molti nei vari luoghi appositamente allestiti.
Il credente musulmano vive questo mese come un tempo forte, di astinenza, ma al tempo stesso di gioia, di penitenza e riflessione; occasione per rinsaldare la propria pratica di fede e i legami familiari e amicali.
Il momento della rottura del digiuno (Iftar) è momento di gioia, vissuto in famiglia o con le persone care.



Rivolgo un cordiale augurio a tutti gli amici musulmani, in particolare quelli che vivono in terra bergamasca: RAMADAN KARIM. Come dicono le tradizioni, sia questo mese tempo di perdono e di penitenza, mezzo per ricevere dall’altissimo la sua ricompensa divina.
Sia anche occasione di incontro, di gioia condivisa con i propri famigliari e con i vicini, e tra questi anche con i credenti cristiani.



Lungo questo mese sacro ai credenti dell’islam, sono diverse le iniziative che vedono coinvolti i musulmani per far conoscere la propria religione e condividere questo momento di gioia.
Mi permetto di suggerire allora, a musulmani e cristiani che mi leggono, di poter dedicare uno degli ultimi giorni di Ramadan a questo incontro, a un iftar condiviso con gli amici cristiani.
Già Giovanni Paolo II aveva proposto di dedicare una giornata di riflessione sul dialogo islamo-cristiano, condividendo il digiuno e la festa; anche papa Francesco ha rivolto il suo augurio agli amici musulmani che iniziato il mese di digiuno.
Posso assicurarvi che le esperienze vissute in terra bergamasca, negli anni passati, cogliendo questa occasione, sono stati momenti propizi di scambio, di conoscenza, per superare steccati e precomprensioni, e per costruire al tempo stesso, nella diversità, una società migliore.
Unitamente agli operatori dell’Ufficio Migranti, rimango personalmente disponibile a fornire indicazioni per la riuscita di occasioni simili di incontro.



Nell’approssimarsi della festa di fine Ramadan (‘Aid al fitr, festa della rottura del digiuno) sarà mio piacere raggiungervi con la lettera del Vescovo di Bergamo, che vorrei portare a tutti i centri culturali musulmani.



Spero che in questi giorni possiate ricevere gli auguri da parte dei vostri amici cristiani: da parte mia, oltre all’augurio, anche il ricordo nella preghiera.


Con amicizia, a presto



Don Massimo Rizzi
Ufficio Migranti / Ufficio Dialogo Interreligioso
Diocesi di Bergamo